lunedì 31 agosto 2015

LO SCHIFO DELL'ITALIA ** post politically incorrect e ad elevato contenuto di turpiloquio


Il popolo italiano non è un popolo razzista.
Voglio dire che non è "tradizionalmente" razzista.

Siamo gente di mare, dopotutto, storicamente.
Genova, Pisa, Amalfii e Venezia commerciavano e trafficavano con tutto il mondo conosicuto senza distinzione di razza e credo. E prima ancora parliamo di Roma?

Siamo una nazione che ha millemila chilometri di coste mica da ieri, ma da sempre, siamo stati un popolo di conquistatori prima, ed  un popolo di navigatori ed esploratori poi. NON POSSIAMO essere razzisti. Non siamo "cresciuti" razzisti.

Lo siamo diventati.

Io quando leggo questi pseudo personaggi pseudo politici pseudo persone che si scagliano contro chi aiuta gli immigrati sento forte forte dentro di me la voglia irrefrenabile di munirmi di bastone di quercia nodoso del peso di almeno due tonnellate e cominciare a spaccare teste.

L'ultima l'ho letta ieri, i Soliti Noti se la prendono con la diocesi di Torino (mi pare) che è stata invitata dal suo prelato ad ospitare con carità e benevolenza almeno 5 immigrati in ogni parrocchia.

"E chissà se dopo gli immigrati queste parrocchie aiuteranno anche gli italiani che non arrivano a fine mese"

Ma brutti teste di cazzo, infami di merda, ma chi è che ha ridotto l'Italia in questo stato pietoso?
Voi che ora siete tutti "gli italiani qui, gli italiani li" avete mangiato, rubato, commesso le peggiori nefandezze ai danni della gente che ora ne paga il prezzo, ed invece di riconoscere la vostra colpevole e criminosa pocaggine e levarvi tutti quanti finalmente dai coglioni, che cosa fate? Ve la prendete con lo straniero.

Certo, lo straniero.
Meglio se di pelle scura... ops scusate, volevo dire: meglio se negro.
Facile.

Facile ed efficace vorrei dire, perchè quando uno sta male (e gli italiani bene non stanno) non c'è niente di meglio che trovare un colpevole con cui prendersela, e questi negri che arrivano sulle nostre coste in condizioni pietose, malati, a pezzi, senza un lavoro e senza un posto dove andare sono il capro espiatorio ideale.

Serve solo qualche testa di cazzo in malafede che punti il dito per primo e che scateni gli istinti più bassi che albergano in ciascuno di noi.

Questi qui sono sporchi, portano malattie (in perfetto stile USA anni '40 con i posti in autobus separati per razza, dobbiamo essere proprio orgogliosi!)
Questi qui vogliono conquistarci, e farci diventare tutti mussulmani
Questi qui rubano i soldi dello stato, 40 euro al giorno ciascuno, che potrebbero essere date alle persone bisognose.
Questi qui non hanno un lavoro e quindi diventeranno delinquenti, spacciatori, ladri e stupratori (e contamineranno la nostra razza, ndA)

Peccato che a quei bisognosi a cui oggi qualche imbecille idiota populista ignorante e in malafede vorrebbe dare i  famigerati 40 euro al giorno dell'accoglienza (che poi sono finanziati dall UE in gran parte, lo sapevate?), nessuno abbia pensato quando era ora di far marciare questo paese come si deve; prima, quando non avevano ancora bisogno dell'elemosina.

La colpa non è dei profughi, se l' Italia va a catafottersi.
La colpa è nostra.
Nostra che abbiamo accettato anni di malgoverno, nostra che ci siamo bevuti anni di cazzate senza ritegno e senza dignità, nostra che siamo talmente ignoranti che il primo coglione che separa "noi" da "loro" e ci dice che "loro" sono brutti e cattivi e che dobbiamo odiarli, gli corriamo dietro come tanti pecoroni senza cervello.

Questo è un capolavoro di politica, è perfetto, da manuale.

Un gruppo di poveracci che se la prende con un altro gruppo di poveracci, solo che i secondi sono più poveracci ancora dei primi. Complimentoni, poveracci no. 1. Oltre a essere poveracci in senso economico, lo siete anche in senso intellettuale.

Dai, sventoliamo davanti al popolo bue un po' di nazionalismo vecchio stile, così non avrà tempo di domandarsi come mai oggi, nel XXI secolo, nella civile Italia situata nel cuore del ricco occidente ci sono anziani che devono andare a frugare nei resti del mercato per trovare qualcosa da mangiare. E soprattutto, non avrà modo di domandarlo a "noi" ovvero alla classe dirigente  che non avrebbe risposte da dare e quindi tutto ha da guadagnare nel continuare a sivare l'attenzione degli elettori dai veri problemi presenti e passati.

Ma non solo.
Che già sarebbe grave..... non solo.
Noi italiani brava gente ci mettiamo anche il carico da 90.
Siamo contenti quando qualche barca di profughi affonda e ne muoiono a centinaia.
"700 di meno" ho dovuto leggere in più di un post, recentemente.
700 di meno. Io stento a credere, ma devo arrendermi all'evidenza, che esista gente (non posso definirle persone) che gioisce della morte di 700 persone. Morti. Annegati. Finiti, basta. Cuore fermo, niente respiro, niente futuro. E qualcuno ne gioisce. Figli di puttana schifosi, che siate tutti maledetti!

E ieri su FB (dove francamente gira di tutto, bisogna ammetterlo) ho letto post, tutti uguali, di utenti che criticano la diffusione delle foto che documentano questo vero e proprio genocidio.
Perchè non siete mica eroi, a pubblicare queste foto, perchè siete buoni solo a pubblicare foto a effetto"

Io sono francamente schifata. Profondamente schifata e vergognosa della mia nazionalità. Ma tanto.

Quando vedo queste fotografie, io mi sento male, specie se si tratta di bambini. Mi giro dall'altra parte, fisicamente, ho questo impatto fortissimo, l'istinto mi direbbe di non guardarle. Ma le guardo. E in qualche caso, le condivido.

Perchè lo sapete come muore la democrazia e nascono i lager?
Nel silenzio più totale, ecco come.

E no, io non vado fisicamente a Lampedusa a lavorare nei centri accoglienza.
Ma non sarò complice del silenzio.
Non me ne starò buona e zitta in attesa di consegnare ai miei figli un mondo di merda come quello che si prospetta.

E con questo, vogliate gradire un bel "vaffanculo, stronzi",  ma dal profondo proprio.













mercoledì 26 agosto 2015

LA RIVINCITA DELLE GRASSE

Tornando dalle ferie inevitabilmente arrotondata sulle cosce e sulla pancetta (che già di suo, come dire...) mi sovviene una riflessione sulla questione della "magrezza ad ogni costo" che oggi sembra dover essere il pane quotidiano (senza sale senza grassi, senza glutine, senza condimenti, senza pane) di ogni donna che si rispetti.

La riflessione riguarda la parola "grassa".
Oggi le donne-che-non-ottemperano ai canoni vigenti (tra cui la sottoscritta da tutta la vita, lo specifico per non essere tacciata di insensibilità)  non sono grasse, sono curvy.
 
E che vuol dire curvy?
La miglor traduzione che mi viene in mente è "formosa", ma essenzialmente curvy è una di quelle parole considerate politically correct per dire una cosa - che è quella - cercando di essere il meno offensivi possibile.

Come gli handicappati, che sono diventati prima portatori di handicap e poi diversamente abili.
Come i ciechi, che sono non vedenti.

Ecco, la domanda è: facciamo tanto per scardinare un certo modo di pensare - becero e maschilista dicono alcuni - che vorrebbe la donna relegata in un ruolo sempre bella sempre perfetta, sempre compiacente sempre disponibile e soprattutto sempre molto figa a qualunque età ed in qualunque condizione perchè l'uomo padrone possa esibirla usarla ed abusarne a suo competo piacimento........ e poi noi per prime consideriamo la parola "grassa" come offensiva?

Non so se riesco a spiegarmi.....

Il punto non è elimimare "grassa" dal vocabolario
Grassa è solo un aggettivo, una descrizione. Non ha valore morale - o non dovrebbe averne.
QUEEN LATIFAH

E se ce l'ha (ed in un mondo imperfetto come questo, ce l'ha) va scardinato.
E noi dobbiamo farlo, noi per prime, noi donne. Noi donne grasse.
Basta attribuirle quella connotazione offensiva e negativa che oggi le diamo, anche noi, anche le  femministe, anche chi è in sovrappeso.

Noi dobbiamo invece usarla quella parola, con orgoglio se ne abbiamo e se siamo davvero convinte della bontà delle nostre idee e convinzioni.

Il body shaming non si combatte a suon di terminologia
Il body shaming non è dire a una persona grassa che è grassa.

Il body shaming è per esempio dover litigare col tuo capo perchè hai deciso di assumere una ragazza obesa e lui non vuole perchè non è abbastanza scattante (per un lavoro di ufficio....)

Io credo che in qualche modo, tutta questa diciamo "attenzione terminologica" rischi di avere l'effetto contrario, come se quella parola fosse impronunciabile e vergognosa, come se non si dovesse usarla per qualche ragione.

E invece no, secondo me.
No.
Dobbiamo usarla, la parola famigerata,  e dobbiamo usarla bene, dobbiamo passare alle nostre sorelle che verranno un mondo dove essere grassi non sarà più motivo di scherno, e quand'anche lo fosse dobbiamo renderle in grado di rispondere "si sono grassa, embè? E' un problema?" Perchè grassa sarà niente più di questo, un aggettivo come bionda, mora, alta, bassa. Nulla di cui vergognarsi.

La lotta al body shaming (come a qualunque altro tipo di discriminazione) passa si attraverso l'educazione degli "aggressori", ma anche attraverso la forza d'animo e il coraggio dei "discriminati" che devono - devono! - diventare in grado di non farsi schiacciare.

Ed è nostra responsabilità far si che questa seconda cosa accada, perchè in gran parte dipenderà dal mondo che lasceremo in eredità.

Io non sono curvy, sono grassa.